Trattamento del sovrappeso e delle adiposita’ localizzate

DIETA PROTEICA


La dieta proteica si basa essenzialmente sul principio che una riduzione dei glucidi e dei lipidi, associata al consumo quasi esclusivo di proteine di alto valore biologico, meglio ancora se di aminoacidi, permette di ridurre la massa del tessuto adiposo grazie al nuovo bilanciamento Insulina – Glucagone che si viene ad instaurare nell’organismo.
Questa metodica, già ampiamente diffusa nel mondo ed utilizzata in Italia da oltre 20 anni, è consigliata da migliaia di medici; usata quasi esclusivamente per il trattamento dell’obesità, viene con eccellenti risultati usata anche per il trattamento del sovrappeso e delle adiposità localizzate (cellulite, girovita, fianchi, ecc).

Questo tipo di dieta non consiste in un’alimentazione illimitata di proteine, ma in una dieta a basso apporto calorico (VLCD o LCD), con apporto di proteine pari a 1,2-1,5 gr/kg di peso ideale al giorno e bassissimo apporto di zuccheri (di provenienza vegetale) e di lipidi; le proteine utilizzate in questo tipo di dieta sono quindi controllate nella quantità e nella qualità, e permettono, alternando periodi di dieta a periodi di mantenimento, l’eliminazione dei depositi di grasso, anche localizzati, senza che venga intaccata la massa magra (organi interni, muscoli, cute), quindi mantenendo un buon tono cutaneo e muscolare. Le proteine vengono assunte mediante alimenti prodotti da varie aziende che soddisfano qualità e palatabilità, oltre a soddisfare il requisito di essere proteine ad alto valore biologico senza contenere amidi o grassi. Con questo tipo di dieta e utilizzando diversi protocolli si può anche migliorare l’elasticità cutanea e le smagliature, anche in soggetti non in sovrappeso; ci sono inoltre buone probabilità che la riduzione dell’insulinemia prodotta dalla dieta dia buoni risultati anche nell’acne e nell’irsutismo, soprattutto quando sono associati a sindrome dismetabolica. La dieta va fatta sempre sotto controllo medico e dopo prescrizione di esami di laboratorio.

 

 

MESOTERAPIA


Metodo utilizzato da decenni per la terapia di svariate patologie, ma soprattutto per la cellulite e le adiposità localizzate. Consiste nell’infiltrazione, mediante un ago sottilissimo, di principi attivi nel derma più o meno profondamente con l’obiettivo di migliorare il microcircolo, o l’elasticità cutanea, o di favorire la riduzione dell’adiposità localizzata; in effetti la biostimolazione (vedi riferimento) non è altro che una mesoterapia, come anche la veicolazione transdermica, che ha la stessa funzione, ma senza l’utilizzo degli aghi. Le tecniche mesoterapiche sono diverse, molti usano le piastre lineari o rotonde che supportano diversi aghi, da 3 fino a 11, per introdurre più prodotto e trattare una maggiore estensione di cute, con lo svantaggio di dare maggiore dolore e incorrere più facilmente in rottura di capillari; questo studio utilizza la tecnica con ago singolo, più lenta, ma meno dolorosa e con maggiore controllo delle aree da trattare. Le sostanze impiegate variano in base al problema da curare, come anche il numero di sedute, che si fanno 1-2 volte alla settimana, in numero variabile da 8-10 per ciclo, ripetibile.

 

 

CARBOSSITERAPIA


Per Carbossiterapia si intende l’uso di anidride carbonica medicale (CO2) a scopi curativi, somministrata, a mezzo di appositi aghi indolori, per via sottocutanea e intradermica.
Il trattamento è sicuro per il paziente, poiché l’anidride carbonica è atossica e non provoca embolia. La CO2 è un normale metabolita cellulare e possiamo, a ragione, definirla un “farmaco naturale”: è infatti prodotta costantemente dall’organismo umano che la elimina per via polmonare. Non può esistere quindi alcuna tossicità. Gli usi di questo gas in chirurgia (interventi in laparoscopia) ed in diagnostica (laparoscopia) di indubbia sicurezza e validità.

Effetti della carbossiterapia:

 

  • Sul microcircolo: riapre i capillari chiusi e riattiva quelli mal funzionanti, con benefici effetti sullo stato di patologie ed inestetismi che vanno dalla cellulite alla stasi degli arti inferiori (da stasi venosa o infatica), sino alle ulcere di varia natura.
  • Sul tessuto adiposo: dissolve le membrane delle cellule grasse riducendo i cuscinetti adiposi (effetto lipolitico) e limita l’antiestetico aspetto “a buccia d’arancia”.
  • Sulla cute del volto: aumenta la percentuale di ossigeno nei tessuti favorendo l’elasticità cutanea, stimola i fibroblasti a produrre collagene reticolare di tipo III ed induce un visibile e REALE RINGIOVANIMENTO (vedi biostimolazione).
  • Sulla cute del corpo: aumenta la percentuale di ossigeno nei tessuti favorendo l’elasticità cutanea, riducendo le lassità cutanee associate al dimagrimento e le smagliature.

 

Ottimi effetti si ottengono nella cura della cellulite, espressione della stasi venosa dovuta ad alterazioni del microcircolo; il miglioramento del flusso sanguigno, insieme alla migliore ossigenazione e al miglioramento della matrice intercellulare indotto dalla carbossiterapia, ne giustifica l’utilizzo in tale patologia.

La carbossiterapia dà ottimi risultati anche in associazione con altri trattamenti, di cui migliora gli effetti, come l’intralipoterapia (per le adiposità localizzate), il celluerase (per eliminare le cicatrici e le fossette della c.d. buccia di arancia), durante le diete (per mantenere il tono cutaneo), prima e dopo interventi di liposuzione.

La terapia consiste in microiniezioni di anidride carbonica medicale, somministrata tramite un minuscolo ago. I protocolli dipendono dal problema da trattare, da 1 a 2 sedute alla settimana, e anche il numero delle sedute è variabile, da poche sedute per lievi problemi estetici del viso a pacchetti di almeno 10 sedute nei problemi legati alle adiposità o alla stati veno-linfatica. I migliori risultati, come in tutte le cose, sono legati all’abbinamento di più tecniche, per agire sulle varie cause del problema.

 

 

INTRALIPOTERAPIA


Tecnica di recente acquisizione, esercitata dal 2004, che consiste nell’infiltrazione con dei lunghi aghi indolori, simili a quelli dell’agopuntura, direttamente nel tessuto adiposo, di una sostanza chimica, il SODIO DESOSSICOLATO; questa sostanza, adeguatamente rilasciata nel tessuto adiposo, crea una distruzione selettiva proprio delle cellule adipose. Ciò si realizza attraverso un processo infiammatorio della durata di circa una settimana con rossore e lividi, con progressiva riduzione del cuscinetto adiposo trattato; si effettuano diverse sedute, a distanza di circa 6 settimane l’una dall’altra, precedute e accompagnate da sedute di carbossiterapia, linfodrenaggio e uso di calze e/o busti elasticizzati. La tecnica non crea alcun problema se viene fatta bene, se non si introduce troppo prodotto o accumuli di prodotto; l’utilizzo non corretto può creare gravi problemi, fino all’ulcerazione, se viene infiltrato troppo in superficie. Se eseguita correttamente dà i risultati di una liposuzione non chirurgica e progressiva.