Trattamento di cellulite e cicatrici

MESOTERAPIA


Metodo utilizzato da decenni per la terapia di svariate patologie, ma soprattutto per la cellulite e le adiposità localizzate. Consiste nell’infiltrazione, mediante un ago sottilissimo, di principi attivi nel derma più o meno profondamente con l’obiettivo di migliorare il microcircolo, o l’elasticità cutanea, o di favorire la riduzione dell’adiposità localizzata; in effetti la biostimolazione (vedi riferimento) non è altro che una mesoterapia, come anche la veicolazione transdermica, che ha la stessa funzione, ma senza l’utilizzo degli aghi. Le tecniche mesoterapiche sono diverse, molti usano le piastre lineari o rotonde che supportano diversi aghi, da 3 fino a 11, per introdurre più prodotto e trattare una maggiore estensione di cute, con lo svantaggio di dare maggiore dolore e incorrere più facilmente in rottura di capillari; questo studio utilizza la tecnica con ago singolo, più lenta, ma meno dolorosa e con maggiore controllo delle aree da trattare. Le sostanze impiegate variano in base al problema da curare, come anche il numero di sedute, che si fanno 1-2 volte alla settimana, in numero variabile da 8-10 per ciclo, ripetibile.

 

 

CELLUERASE


Dispositivo medico ideato dal dr. Roberto Amore, chirurgo estetico e docente in diverse scuole sedi di Master di II° livello di medicina estetica. Si tratta di una tecnica di moderata invasività, per il trattamento degli antiestetici buchi che caratterizzano la “buccia di arancia” tipica della cellulite femminile, anche in assenza di sovrappeso o di adiposità localizzate; si utilizza anche, con splendidi risultati, per le cicatrici depresse.
La tecnica usa un piccola cannula brevettata, chiamata appunto celluerase, che si introduce al di sotto delle depressioni, precedentemente anestetizzate, e crea, con una particolare tecnica, il distacco del tralcio fibroso che recentemente si è visto essere le causa della buccia di arancia. Le depressioni si riducono immediatamente, l’effetto è subito visibile, ma sarà necessario fare precedere e seguire la procedura da sedute di carbossiterapia e mesoterapia, per migliorare la vascolarizzazione e l’ossigenazione dei tessuti, e ridurre la flogosi. Necessario inoltre l’utilizzo di calze elastiche per le gambe, oppure di un busto aderente per i fianchi e l’addome. Saranno chiaramente presenti diversi ematomi ( a seconda dell’estensione dell’area da trattare) che permarranno per 1-2 settimane, durante le quali non è prudente esporsi al sole o a fonti di calore, per cui è meglio non sottoporsi a questa tecnica in estate.

 

CARBOSSITERAPIA


Per Carbossiterapia si intende l’uso di anidride carbonica medicale (CO2) a scopi curativi, somministrata, a mezzo di appositi aghi indolori, per via sottocutanea e intradermica.
Il trattamento è sicuro per il paziente, poiché l’anidride carbonica è atossica e non provoca embolia. La CO2 è un normale metabolita cellulare e possiamo, a ragione, definirla un “farmaco naturale”: è infatti prodotta costantemente dall’organismo umano che la elimina per via polmonare. Non può esistere quindi alcuna tossicità. Gli usi di questo gas in chirurgia (interventi in laparoscopia) ed in diagnostica (laparoscopia) di indubbia sicurezza e validità.

Effetti della carbossiterapia:

 

  • Sul microcircolo: riapre i capillari chiusi e riattiva quelli mal funzionanti, con benefici effetti sullo stato di patologie ed inestetismi che vanno dalla cellulite alla stasi degli arti inferiori (da stasi venosa o infatica), sino alle ulcere di varia natura.
  • Sul tessuto adiposo: dissolve le membrane delle cellule grasse riducendo i cuscinetti adiposi (effetto lipolitico) e limita l’antiestetico aspetto “a buccia d’arancia”.
  • Sulla cute del volto: aumenta la percentuale di ossigeno nei tessuti favorendo l’elasticità cutanea, stimola i fibroblasti a produrre collagene reticolare di tipo III ed induce un visibile e REALE RINGIOVANIMENTO (vedi biostimolazione).
  • Sulla cute del corpo: aumenta la percentuale di ossigeno nei tessuti favorendo l’elasticità cutanea, riducendo le lassità cutanee associate al dimagrimento e le smagliature.

 

Ottimi effetti si ottengono nella cura della cellulite, espressione della stasi venosa dovuta ad alterazioni del microcircolo; il miglioramento del flusso sanguigno, insieme alla migliore ossigenazione e al miglioramento della matrice intercellulare indotto dalla carbossiterapia, ne giustifica l’utilizzo in tale patologia.

La carbossiterapia dà ottimi risultati anche in associazione con altri trattamenti, di cui migliora gli effetti, come l’intralipoterapia (per le adiposità localizzate), il celluerase (per eliminare le cicatrici e le fossette della c.d. buccia di arancia), durante le diete (per mantenere il tono cutaneo), prima e dopo interventi di liposuzione.

La terapia consiste in microiniezioni di anidride carbonica medicale, somministrata tramite un minuscolo ago. I protocolli dipendono dal problema da trattare, da 1 a 2 sedute alla settimana, e anche il numero delle sedute è variabile, da poche sedute per lievi problemi estetici del viso a pacchetti di almeno 10 sedute nei problemi legati alle adiposità o alla stati veno-linfatica. I migliori risultati, come in tutte le cose, sono legati all’abbinamento di più tecniche, per agire sulle varie cause del problema.